Riflessioni sulla felicità
Riflessioni sulla felicità.
Natale tempo di gioia e momento magico carico di poesia e filosofia di vita, che ben si presta ad una riflessione riguardo al senso della felicità. Un' occasione per ritrovare momenti di serenità grazie ai quali è possibile compiere dei bilanci su ciò che abbiamo fatto o avremmo voluto fare, sulle occasioni positive e non ultime anche sulle difficoltà . Del resto la vita è fatta di esperienze o meglio del desiderio di scoperta che si accompagna non solo ai successi ma anche agli insuccessi. Sant'Agostino amava recitare una frase ispirata ai principi del manuale di Epitteto " Che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non si possono cambiare, la forza di cambiare quelle che possono essere cambiate, ma soprattutto l'intelligenza per saper distinguere le une dalle altre". Ma non si può negare che ognuno di noi tende in particolare alla continua ricerca della felicità, sia essa nei legami di amicizia o di amore, con i mezzi a disposizione ma in particolare con l'equilibrio necessario a fronteggiare ogni evenienza . Prima di tutto occorre capire qual'è l'elemento che fa la differenza ovvero il dettaglio segreto che rende felice la vita, cercato a fondo con tenacia e costanza proprio perché la felicità deriva da un impegno continuo e propositivo. Riconoscere tutto il valore di ogni scelta come se derivasse da uno stato di grazia é il punto di partenza per costruire passo dopo passo la felicità. Non bisogna avere fretta di muovere il passo che porta a fare nuove conquiste ovvero di ricercare quel' attimo di gioia come il più autentico. Occorre soffermarsi un po' come a Natale davanti all'albero e al presepe per godere dei sapori e dei profumi che sono unici. I ricordi dei Natali che furono, quelli dell'infanzia ci accompagnano per tutta la vita. Ciò perché da bambini si ha il tempo da "perdere" o meglio da godere. Chi non è mai stato sdraiato ad ammirare le lucine di Natale o a giocare con i pastorelli ore e ore in attesa di aprire i regali. La domanda dunque è: abbiamo ancora il tempo per tutto questo? Abbiamo ancora il tempo di sostare in modo disinteressato per il piacere di pensare con gioia e leggerezza al tempo che verrà senza il peso dei problemi quotidiani? Cosa augurarci dunque per Natale se non l'invito al semplice stupore? Un esercizio di saggezza che ci ha insegnato il filosofo greco Epicuro: imparare a vivere il proprio presente con semplicità e profondità...come se ogni istante fosse il primo. Per dirla con le parole di Virginia Wolf in Mrs Dalloway :" una mattina fresca come se fosse scaturita per dei bambini su una spiaggia" luminosissima come una vera e propria apparizione. Bisogna avere il coraggio di andare oltre una visione abitudinaria delle cose che toglie spessore alle speranze e ai desideri per aprirsi ad uno sguardo "apicale" cioè verso l'alto come sottolinea lo psicologo umanista Maslow. Si possono compiere viaggi nelo spazio e nel tempo basta avere un'anima ben disposta per un rifugio sereno e tranquillo. Allora non resta che compiere il viaggio in mare aperto con fiducia perché è bello immaginarci come dei " marinai che riparano la barca mentre stanno in mare" perché tutto scorre nelle nostre vite ci ricorda il filosofo della scienza Neurath. Mettersi in ascolto di sè e degli altri equivale a trovare la parte migliore di ogni uomo e nel viaggio della vita qui può stare la felicità allo stato puro ovvero quello sguardo che suscita ammirazione e rispetto perché fa essere unici nel tempo proprio come il Natale.
Bonetti Francesca pedagogista. Tot caratteri 2936.
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