Le giornate ai tempi del coronavirus
Un tempo da reinventare.
Scuole chiuse e un nuovo modo di affrontare l'emergenza partendo proprio dai bambini. Notiziari, bollettini, giuste misure di prevenzione e i loro sguardi puntati su di noi adulti a cercare la conferma che tutto finirà presto e si potrà tornare alla normalità. Tante potrebbero essere le cronache di come reinventare una giornata ai tempi del coronavirus. Le settimane scorse abbiamo guardato ai nostri vicini meno fortunati domandandoci come sarebbe stato vivere sospesi in un tempo senza tempo, nell'attesa di quell'unica buona notizia che è il desiderio più grande che mai abbiamo potuto avere. Ora tocca a noi. Ed ecco che quei riti quotidiani, sebbene troppo stringenti, tra i quali la scuola devono nuovamente essere reinventati perché in fondo un volto umano deve pur essere dato alle giornate. Come affrontiamo la questione di un tempo di tutto nuovo che si dilata da condividere in modo urgente con i nostri figli? All'inizio ci è sembrato di essere in vacanza quasi un prolungamento della pausa di carnevale. Ma ora tutto cambia. È vero che abbiamo internet, i giochi elettronici ma dopo un po' perdono il loro fascino perché diventano un'abitudine. Così tra una lezione on line, in streaming o su classe virtuale occorre proprio reinventarci il tempo. E diciamocelo pure un po' ci fa paura perché prima tra i tanti impegni di ogni giorno non siamo mai riusciti a guardarlo dritto negli occhi, forse adesso addirittura lo vediamo come un nemico perché grande, troppo grande. Allora è bene che impariamo a conoscerlo a fondo con stile e con la certezza che anche da questa situazione dobbiamo trarne delle risorse. Quelle stesse che anche dopo dovremo conservare quando riconosceremo di essere cambiati dentro. Nel silenzio delle strade vuote che tante volte hanno rilanciato i media chiusi nei nostri mondi abbiamo il dovere di trovare una strategia che aiuti i nostri figli.
Dobbiamo fare appello a tutte le nostre energie e superare quella tensione, quella preoccupazione che ci fa sostare in modo esagerato sulla notizia, sul dato, sulla domanda legittima di cosa ci aspetterà . Anche se difficile dobbiamo ritrovare la calma non quella estemporanea ma il risultato di un impegno costante e continuo che assume il significato profondo del gesto d'amore nei confronti dei nostri figli. Si deve superare la logica che ci vede concentrati esclusivamente sulla risoluzione dei problemi ripartendo con slancio lungo un cammino comune costruttivo, semplice ed essenziale che si impegna a ricostruire nuovi riti e nuove abitudini, quelle stesse che sono estremamente importanti per i nostri figli. In fondo loro anche nelle situazioni più difficili ci chiedono coerenza e quelle conferme che gli danno la voglia di ripartire con slancio. Possiamo dunque considerare la criticità di questi momenti come un cammino per fare esperienza della nostra buona volontà di genitori proprio dando spessore alle relazioni, all'empatia e a tutto quanto è essenziale. Ricordiamo quindi l'esortazione della psicologa Rosaura Giovannetti "Se fossimo capaci per un attimo...di toglierci l'abito del genitore...e ri-evocare il bambino o la bambina che fummo e che ancora è dentro di noi....E se poi nei ricordi che tornano....trovassimo il dolore, il pianto, le notti buie e insonni piene di fantasmi, di ladri e di streghe.....allora capiremmo meglio i nostri figli". Altri approfondimenti li potrete trovare su @bibliotecagenitori #bibliotecagenitori.
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